Get this now | Maledetta Balena

Quando Tunué pubblica una nuova graphic novel nella collana Prospero si preannuncia nient'altro che una grandissima storia da divorare.

Ed è proprio una grandissima avventura quella narrata da Walter Chendi in Maledetta Balena.


Giovanni Dardini è sia il giovane cuoco che congedato durante la guerra viene spedito su una nave ormeggiata in un canale del nord, sia l'ottantenne malato terminale costantemente sotto morfina, scampato a qualcosa di molto grande che non riesce a ricordare.
Entrambi, il Giovanni del passato e quello del presente, cercano qualcosa e trovano in mezzo a un'immensa attesa insopportabile una grande avventura.
E parliamone ragazzi, sono due percorsi che sembrano non condurre in nessun luogo, ma che in realtà lo porteranno molto lontano.

Il Giovanni che si trova nel 1943 a bordo della Kosbörg, una nave ferma ormai da tempo a causa della guerra (doveva essere venduta ma l'affare è andato a monte, un piccolo equipaggio la mantiene in funzione) si trova invischiato in qualcosa di molto sospetto e, chiaramente, molto pericoloso. Il punto di svolta, il momento in cui tutto cambia (quando insomma bisogna cominciare a correre davvero) è quando incontra la figlia del capitano, membro nascosto a tutto il resto dell'equipaggio. 
La storia si fa sensuale, quasi divertente. 
Ma è chiaro, in una grande avventura non tutto va per il verso giusto.


La linea temporale passata si unisce poi a quella del presente, dove Giovanni passa il suo tempo bloccato in un letto d'ospedale, insieme a dei ricordi vacillanti e a dolorosi momenti di lucidità che lo porteranno ad affrontare di nuovo la realtà, intraprendendo una seconda grande avventura.


Walter Chendi ci offre una bellissima storia, sensuale, tragica, capace di ricordare un grandissimo romanzo americano, grazie a una narrazione sincera ed a uno stile curato da dettagli preziosi (il lettering!), tratteggi che riescono a rendere la narrazione onirica (il mare a momenti sembra quello fin troppo brillante dei nostri sogni) ma allo stesso decisa e crudele (quel maledetto calendario con le sue giornate di un luglio che non passa mai). 
Certi momenti troppi silenziosi si uniscono ad azioni che possono cambiare intere vite, attimi sospesi insieme a crudeltà fin troppo reali.
Ma alla fine siamo convinti e davvero certi riguardo tutto quello che è accaduto, siamo accanto a Giovanni su una nave troppo silenziosa, in una piscina vuota, di fronte allo scadere di un tempo che sembra non appartenere più a nessuno e accanto a un gabbiano che sembra preannunciare troppe (o forse poche) possibilità. 

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